Definire la Mindfulness è tanto semplice, quanto complesso.
Risulta riduttivo usare il termine tradotto in italiano, corrispondente a "consapevolezza", in quanto la Mindfulness è molto più di questo.
L'epoca in cui viviamo ci impone ininterrotte sfide, che sempre più ci estraniano dall'essere presenti con noi stessi e dall'interezza del nostro essere, rendendo flebile ed impercettibile l'interconnessione con tutto quanto ci circondi, dal microscopico all'universale.
L'esistenza, con tutta la sua meravigliosa essenza, ci scivola dalle dita come fanno i granelli di sabbia all'interno di una clessidra, senza che a noi sia concesso di invertirne il flusso: ciò che ha attraversato la strozzatura del tempo, non torna indietro.
Eppure, viviamo eternamente stiracchiati tra i due opposti della nostra percezione temporale, passato e futuro, distratti e dimentichi che la vita esiste e si realizza solo nel presente.
Praticare la Mindfulness significa riappropriarsi di una presenza mentale che risintonizza i sensi, la mente, il corpo al "qui ed ora", e così restituendo pienezza all'esperienza esistenziale. Richiede dedizione e costanza: riscrivere per intero le nostre mappe mentali, dopo una vita trascorsa a costruire e rispondere ad automatismi che ci danno l'illusione di essere in controllo degli eventi, accende ostinata resistenza da parte del nostro cervello, che per sua "natura" non è ben disposto al cambiamento.
Ma addentrarsi nella Mindfulness restituisce un tal "sapore" alla vita da rendere meno gravoso l'impegno, trasformandolo in una entusiasmante avventura di riscoperta e riconnessione con il Sè ed il Tutto.